A guardare questa DONNA D'ORO armata di tutto punto è facile capire come nacque la leggenda delle Amazzoni. Quando morì doveva avere meno di trent'anni ma ricopriva già un importante ruolo sociale visto che venne seppellita con un corredo tanto ricco. Il corpo era sepolto
in una camera foderata di tronchi d'albero nascosta sotto un kurgan di 60 metri
di diametro che i ladri di tombe avevano gia' visitato scavando un pozzo
verticale al centro del tumulo. Forse un furto avvenuto in epoca antica o forse
quando lo zar Pietro il Grande comincio' a collezionare gli ori nascosti nelle
tombe degli antichi guerrieri Sciti. I ladri, comunque, depredarono la tomba
centrale e poi se ne andarono pensando di aver preso tutto quello che c'era da
prendere. Ma non era cosi'. Un frammentino d'oro affiorato dal terreno nel 1969
spinse l'archeologo Beken Nurmuhambetov a occuparsi di quel tumulo depredato.
Sul lato sud del kurgan trovo' la tomba della Sciamana che oltre all'oro
dell'abito restituì un ricco corredo tra cui uno specchio di bronzo, un
recipiente per il koumis (latte di giumenta fermentato) e due coppette
d'argento una delle quali incisa con un'iscrizione tutt'ora indecifrata. Lo
scheletro era quasi completamente dissolto dagli acidi del terreno e anche il
vestito (probabilmente di feltro) era scomparso, ma tutti gli oggetti d'oro
erano al loro posto. Cosi', basandosi anche sui rilievi di Persepoli che
mostrano i re persiani Dario e Serse che ricevono tributi dai nobili Saka,
l'archeologo kazako Kemal Akishev ricostruì nei dettagli l'abbigliamento e
riordino' la complessa decorazione del copricapo a cono alto 70 centimetri. E
fu proprio il copricapo a far nascere i primi dubbi. Un copricapo di foggia
molto simile a quelli usati fino in epoca moderna dalle donne kazake in
occasione del matrimonio e con molti elementi che ricordano da vicino quelli trovati
nelle tombe delle sacerdotesse - guerriere della Siberia, dell'Altai, degli
Urali e dello Xinjiang.
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